Sui social scrivi a persone, non a utenti.
Siamo costantemente collegati con la nostra cerchia di contatti, in un’immediatezza che a volte ci fa anche capitolare.
Al tempo stesso siamo potenzialmente in connessione con chiunque, ovunque. Possibilità che fino a un paio di anni fa era inimmaginabile.
È una meraviglia della comunicazione sia per i privati sia per le aziende.
A patto che le aziende non dimentichino mai che dietro ai social ci sono le persone.
E vice versa: i privati devono continuare a percepire che dietro all’account aziendale, ci sono persone.
Per questo per le aziende che vogliono impostare una corretta comunicazione social è fondamentale, dopo aver stabilito il loro obiettivo, chiedersi chi è il loro pubblico.
Solo dopo aver risposto a queste domande, come un autore di teatro, l’azienda potrà scrivere il proprio copione e definire le battute (i post), i tempi (il calendario editoriale) e i palcoscenici (i canali, cioè i vari social o sito) su cui pubblicare.
Voi avete ben definito il ritratto del vostro pubblico?